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Domenica 27 settembre: I pubblicani e le prostitute ci precederanno nel Regno dei cieli

pubblicato da admin il Gio, 10/01/2020 - 09:45

Vangelo

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,28-32)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».

E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Commento

Il profeta Ezechiele ci offre un ragionamento semplice, ma severo: egli sa che gli uomini spesso bestemmiano, cioè attribuiscono a Dio il male che succede: « Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore” ». Come fa un uomo a giudicare il Signore, il creatore del cielo e della terra? Può un uomo essere più buono di lui? O più sapiente? O più previdente? Non è questo pensiero un’ingiustizia che porta a grandi disobbedienze, e quindi a rovinare la propria vita? Se tu ti ritieni giusto, ma condanni Dio, non solo sei ignorante, ma anche colpevole e meritevole di castighi. Al contrario, chi sa d’essere peccatore, se comincia a ubbidire a Dio, riceve la sua vita!

Le parole del profeta servono a Gesù per formulare la parabola di oggi: due figli vengono interpellati dal loro padre per lo stesso servizio, il lavoro nella sua vigna. La vigna è il popolo che deve essere riunito, purificato e santificato. Così dirà Dio stesso proprio nel libro di Ezechiele: per farsi conoscere a tutti i popoli come il Dio santo e vero, deve radunare i figli dispersi, purificarli dagli idoli e dar loro un cuore nuovo, capace di contenere il suo Spirito. Il lavoro sarà quindi in questa direzione: collaborare a radunare gli uomini, che siano uniti nella Chiesa, a farli allontanare dagli idoli, cioè dai vizi divenuti diritto quasi sacro o persino ritenuti necessari alla vita umana, a comunicare loro la Parola di Dio che santifica con la sua ricchezza di sapienza e di Spirito Santo!

I due figli vengono richiesti di questo lavoro dal loro padre. Due figli: i discepoli sanno che Gesù, parlando del primo figlio allude agli ebrei, il figlio prediletto, e, parlando del secondo, allude ai pagani – cui si possono associare i peccatori, – il figlio scapestrato. Il Padre chiama tutti e due a collaborare con lui. Il tempo di Gesù è il tempo della chiamata.

Quale dei due figli correrà a offrire la propria fatica per realizzare i desideri del Padre? Si offriranno tutt’e due? Gesù dà una risposta inaspettata: quel figlio da cui il Padre si attenderebbe pronta risposta, dà subito il suo assenso, ma solo a parole. Con i fatti egli delude il Padre. L’altro figlio, quello da cui ci si aspetterebbe un netto rifiuto, in effetti afferma la propria indipendenza e svogliatezza, ma poi è capace di cambiare decisione; ha l’umiltà di rimettersi in discussione e di offrirsi ad eseguire la richiesta del Padre rinunciando ai propri progetti, ai propri gusti e alle proprie comodità.

Questa è una parabola, molto simile alla realtà: Gesù propone subito l’attualizzazione: pubblicani e prostitute, cioè coloro che dichiaratamente vivono disobbedendo ai comandamenti, sono in effetti migliori dei più zelanti religiosi. Quei peccatori, sapendo d’essere in peccato, hanno accolto l’invito di Giovanni Battista a compiere il gesto penitenziale del battesimo per disporsi a credere a colui che viene dopo di lui, e sono pronti quindi a riconoscere Gesù come Messia, ad ascoltarlo per ubbidirgli.

Vale anche per noi l’osservazione di Gesù? Ci aiuta la seconda lettura. C’è in noi la volontà di conservare l’unità di spirito e di carità con i fratelli? Oppure ci lasciamo andare a far valere diritti, a vendicare torti subiti, a togliere il saluto e la carità a fratelli che ci hanno danneggiato, anche a costo di dividere la Chiesa di Dio? Diciamo di amare Gesù, ma gli facciamo fare brutta figura, come fosse un pastore incapace di guidare le sue pecore, come fosse capo di un corpo dilaniato. Gesù spogliò se stesso, rinunciò alla sua gloria per amarci: noi per amarlo non rinunciamo a nulla, non ci umiliamo di fronte ai fratelli. Lo sappiamo, i nostri fratelli sono peccatori. Vorremmo che fossero santi e perfetti senza fare la nostra fatica per essere un solo corpo e una sola famiglia con loro?

Voglio lavorare nella tua vigna, Padre: mi costerà fatica lavorare insieme a qualcuno che non mi ama come vorrei, ma – per amor tuo – eccomi!

                                               Fraternità di Gesù risorto

Preghiera dei fedeli

Il Vangelo di oggi è di una straordinaria attualità. Certo quando Gesù racconta la parabola ha in mente gli ebrei osservanti del suo tempo da una parte ed i pagani e i pubblici peccatori dall’altra. Ma se ci trasferiamo nel nostro tempo non abbiamo difficoltà a ritrovare i figli che dicono Si e non fanno, a cominciare da noi che tutte le domeniche andiamo a Messa e quelli che dicono No e poi fanno la volontà del Padre e cioè molti indifferenti alla religione, atei dichiarati, divorziati risposati, immigrati che ci appaiono almeno come fannulloni, gli zingari, i ladri che rubano per vivere, le donne di strada…Preghiamo insieme : Padre aiutaci a capire che vuol dire fare la tua volontà.

Lettore. E cominciamo da noi. Noi che osserviamo i comandamenti, le leggi della Chiesa, il precetto domenicale e se possiamo ascoltiamo la Messa anche tutti i giorni e tutti i giorni ci accostiamo all’ Eucarestia. Eppure le studiamo tutte per non pagare le tasse e siamo in lite con la parentela per questioni di eredità. Quanto alla carità, un euro non lo si nega al povero ma senza esagerare. L’altro giorno ho dovuto mandare via in malo modo un immigrato che se n’era venuto con la bolletta della luce che non riusciva a pagare. Se non puoi pagarla stai al buio, gli ho detto.. Preghiamo insieme : Padre aiutaci a capire che vuol dire fare la tua volontà.

Poi mi hanno detto che la bolletta  all’immigrato gliela ha pagato quel senza Dio che è anche divorziato e si è risposato in municipio. E fra  me e me mi sono detto, che hanno fatto una bella accoppiata : un miserabile sfaccendato e un pubblico peccatore. Preghiamo insieme : Padre aiutaci a capire che vuol dire fare la tua volontà.

Certo che con questi immigrati non se ne può più. Hanno certe pretese. Un mese fà è venuto da me un marocchino che cercava la casa per la sua famiglia. Lui, la madre, la moglie e quattro figli. Io una casa sfitta ce l’avrei ed anche abbastanza capiente ma figurati se gliela do a questi “vu cumprà”. Te li metti dentro e non se ne vanno più e ti trasformano una casa in un caravanserraglio. Preghiamo insieme : Padre aiutaci a capire che vuol dire fare la tua volontà.

L’altro ieri ho saputo che dopo un mese che batteva a tutte le porte il marocchino finalmente ha trovato chi gli ha dato ascolto: quella buonadonna di Giuseppina . Certo lei ha una casa grande che le hanno lasciato il padre e la madre morti lo scorso anno. Così invece di un caravanserraglio potranno farne  una casa di malaffare. Preghiamo insieme : Padre aiutaci a capire che vuol dire fare la tua volontà.

Signore tu ci hai insegnato che sei venuto a salvare e non a giudicare e condannare. Inoltre nessuno deve essere inchiodato al proprio passato ed alle apparenze perché, anche se non frequenta le chiese, potrebbe essere diventata una persona che profondamente vive  e crede nei valori  umani e cristiani, non si approfitta del prossimo e fa gesti significativi di carità. Preghiamo insieme : Padre aiutaci a capire che vuol dire fare la tua volontà.

Celebrante. Padre, aiuta questi tuoi figli che quando li hai chiamati a lavorare nella tua vigna hanno detto subito SI ma forse poi col tempo si sono lasciati sommergere dalle difficoltà e dalle incombenze della vita e della famiglia. Aiutali a rispettare quel SI e guidali col tuo Santo Spirito nei sentieri della tua volontà che spesso sono molto distanti da quelli che siamo abituati a praticare. Questo ti chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen

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