Salta al contenuto principale
  • Home
  • Il presepe sulla strada nel cuore di Lipari
  • Chi siamo
  • Orario S. Messe

Sezioni

  • Il Vangelo della domenica
  • Al cuore della nostra fede
  • La famiglia in discussione
  • Catechesi
  • Consiglio Pastorale
  • In dialogo con tutti
  • L'impegno della Caritas
  • Liturgia e manifestazioni religiose
  • L'angolo dei giovani
  • Domenica 10 novembre:Dio non è dei morti, ma dei viventi.
  • Domenica 21 giugno : "Non dovete avere paura"
  • Domenica 26 luglio: Una radicalità gioiosa
  • Domenica 28 giugno: La vita ed un bicchiere di acqua fresca.
  • Domenica 5 gennaio 2020: Vi do un comandamento nuovo.
  • Domenica 5 luglio: il Vangelo dei piccoli

Tu sei qui

Home

Domenica 5 gennaio 2020: Vi do un comandamento nuovo.

pubblicato da admin il Sab, 01/04/2020 - 09:06

Vangelo

Giovanni 1, 1-18

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.   Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

Commento al Vangelo

di Padre Ermes Ronchi

II Domenica dopo Natale
Anno A

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. [...]
Vangelo immenso, un volo d'aquila che ci impedisce piccoli pensieri, che opera come uno sfondamento verso l'eterno: verso «l'in principio» (in principio era il Verbo) e il «per sempre». E ci assicura che un'onda immensa viene a battere sui promontori della nostra esistenza (e il Verbo si fece carne), che siamo raggiunti da un flusso che ci alimenta, che non verrà mai meno, a cui possiamo sempre attingere, che in gioco nella nostra vita c'è una forza più grande di noi. Che un frammento di Logos, di Verbo, ha messo la sua tenda in ogni carne, qualcosa di Dio è in ogni uomo. C'è santità e luce in ogni vita. E nessuno potrà più dire: qui finisce la terra, qui comincia il cielo, perché ormai terra e cielo si sono abbracciati. E nessuno potrà dire: qui finisce l'uomo, qui comincia Dio, perché creatore e creatura si sono abbracciati e, almeno in quel neonato, uomo e Dio sono una cosa sola. Almeno a Betlemme. «Gesù è il racconto della tenerezza del Padre» (Evangelii gaudium), per questo penso che la traduzione, libera ma vera, dei primi versetti del Vangelo di Giovanni, possa suonare pressappoco così: «In principio era la tenerezza, e la tenerezza era presso Dio, e la tenerezza era Dio... e la tenerezza carne si è fatta e ha messo la sua tenda in mezzo a noi». Il grande miracolo è che Dio non plasma più l'uomo con polvere del suolo, dall'esterno, come fu in principio, ma si fa lui stesso, teneramente, polvere plasmata, bambino di Betlemme e carne universale. A quanti l'hanno accolto ha dato il potere... Notiamo la parola: il potere, non solo la possibilità o l'opportunità di diventare figli, ma un potere, una energia, una vitalità, una potenza di umanità capace di sconfinare. «Dio non considera i nostri pensieri, ma prende le nostre speranze e attese, e le porta avanti» (Giovanni Vannucci). Nella tenerezza era la vita, e la vita era la luce degli uomini. Una cosa enorme: la vita stessa è luce. La vita vista come una grande parabola che racconta Dio; un Vangelo che ci insegna a sorprendere parabole nella vita, a sorprendere perfino nelle pozzanghere della terra il riflesso del cielo. Ci dà la coscienza che noi stessi siamo parabole, icone di Dio. Che chi ha la sapienza del vivere, ha la sapienza di Dio. Chi ha passato anche un'ora soltanto ad ascoltare e ad addossarsi il pianto di una vita è più vicino al mistero di Dio di chi ha letto tutti i libri e sa tutte le parole. Da Natale, da dove l'infinitamente grande si fa infinitamente piccolo, i cristiani cominciano a contare gli anni, a raccontare la storia. Questo è il nodo vivo del tempo, che segna un prima e un dopo. Attorno ad esso danzano i secoli e tutta la mia vita.
(Letture: Siracide 24,1-4.12-16; Salmo 147; Efesini 1,3-6.15-18; Giovanni 1,1-18)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Preghiera dei fedeli

Il Celebrante. La Chiesa all’inizio dell’anno ci ripropone, attraverso il Prologo del Vangelo di Giovanni, il Progetto di Dio. Fin dall’inizio, prima ancora di creare il mondo, Dio aveva un progetto: creare l’uomo e innalzarlo alla sua stessa condizione divina. Preghiamo insieme: Padre, realizza il tuo Progetto.

Lettore . Questo progetto passa per il comandamento nuovo che ci ha annunziato Cristo: “amatevi gli uni gli altri, come io come io vi ho amato. Così amatevi anche voi gli uni gli altri”(Gv 13, 34-35 edizione CEI). Preghiamo insieme: Padre, realizza il tuo Progetto.

Questo comandamento nuovo è rivoluzionario perché per rispettarlo non basta più “non uccidere” ma bisogna dare la propria vita per gli altri, anche per i propri nemici. Preghiamo insieme: Padre, realizza il tuo Progetto.

Non basta più nemmeno “non rubare” ma bisogna condividere con gli altri, a cominciare dai più bisognosi, non il superfluo ma quello che si ha. Preghiamo insieme: Padre, realizza il tuo Progetto.

Questo comandamento nuovo cambia anche il modo di vivere la fede: non bastano le preghiere, le novene, i sacrifici ma quello di cui dovremo rendere conto è che cosa abbiamo fatto per il nostro prossimo che era nel bisogno. Preghiamo insieme: Padre, realizza il tuo Progetto.

Infine , il comandamento nuovo incide anche sul nostro essere misericordiosi: quando facciamo il bene non dobbiamo aspettarci nulla in cambio e dobbiamo perdonare gli altri prima che lo chiedano perché così Dio ha fatto con noi. Preghiamo insieme: Padre, realizza il tuo Progetto.

E non meraviglia Padre che proprio in questo spirito, nel martoriato Israele, migliaia di donne ebree, mussulmane e cristiane abbiano camminato insieme pregandoTi per la pace, al di la dei diversi nomi che ti attribuiscono le varie religione usando le parole della canzone Prayer of the Mothers, La preghiera delle Madri. Preghiamo insieme: Padre, realizza il tuo Progetto.

Sorelle e fratelli, sarà proprio la pratica dell’amore gratuito verso gli altri che assomiglia a quello di Dio che ci fa diventare figli di Dio. Si, è proprio l’assomigliare a Dio nell’amare gli altri che ci dà il potere - come dice il Prologo di Giovanni - di diventare figli di Dio e quindi entrare nella sua stessa condizione divina. Questo ti chiediamo Padre per Gesù Cristo nostro Signore.

File allegati: 
Commento al Prologo di Giovanni . Padre Maggi.pdf

Media

Non è un film - Fiorella Mannoia
Questo Natale diffondi la sua luce
Il nome di Dio è Misericordia: l'intervento integrale di Roberto Benigni in Vaticano
Esperienze di vita buona del Vangelo. Abitare
La festa di San Bartolomeo del 24 agosto 2015
Auguri Pasqua 2015
Il presepe sulla strada nel cuore di Lipari
Ordinazione sacerdotale di don Gaetano Sardella

Accesso utente

  • Crea nuovo profilo
  • Richiedi nuova password
Theme provided by Danetsoft under GPL license from Danang Probo Sayekti